Chiunque ami il genere fantasy deve assolutamente leggere il Signore degli Anelli. E ancor di più chi ha intenzione di scrivere un romanzo fantasy. Potrebbe bastare il suo studio per scoprire le basi di una buona scrittura. Se ancora non l’hai letto, devi farlo. Non puoi accontentarti dei film. Sono realizzati benissimo e sono anche molto fedeli. Ma non c’è paragone con le parole di Tolkien. Continua a leggere e proverò a spiegarti perché.
Trama de Il Signore degli anelli.
Fare il riassunto de Il Signore degli anelli è quasi impossibile. Facendolo si dovrebbero tralasciare decine di eventi. Anche perché parliamo di tre libri.
Il primo libro è infatti la Compagnia dell’Anello. Seguono poi Le Due Torri e infine Il Ritorno del Re. Non farò un riassunto di ognuno di questi, sarebbe necessario un articolo a parte.
Proviamo però a scomporre la trama. Vedremo che tutto verte intorno a un semplice fatto. Il signore del male Sauron si sta risvegliando per conquistare le Terre di Mezzo. Per farlo ha bisogno di un anello che è finito tra le mani di Bilbo Baggins. Questo affida l’anello a suo cugino Frodo, il protagonista della storia. Il suo compito è distruggere l’anello e sconfiggere così Sauron.
Questa è la trama riassunta all’osso. Il Signore degli Anelli è in sostanza il racconto di un viaggio. Il viaggio di Frodo per distruggere l’anello del potere.
Nel farlo sarà aiutato da molti personaggi appartenenti a varie razze. Questi incontreranno numerosi nemici, ma anche qualche alleato. La compagnia dell’anello subirà delle perdite e quindi si sgretolerà. Si avrà così un dedalo di sottotrame dedicate ai gruppi che si vanno a formare. Fino ad arrivare alla fatidica resa dei conti. Dove tutte giungeranno alla loro naturale conclusione.
Le caratteristiche principali de Il signore degli Anelli.
Nel riassunto appena fatto si perdono tantissime informazioni. Perché la caratteristica principale del Signore degli Anelli è proprio questa.
L’attenzione ai dettagli. In particolare, sono 3 le cose che lo rendono così unico:
–Il Mondo.
Tolkien è riuscito a creare un mondo vivo, con una sua storia e una sua identità. Popolazioni con delle caratteristiche peculiari. Come le tipiche due colazioni degli hobbit. O l’odio tra elfi e nani, ormai diventato un classico di tutti i fantasy.
Ma questo mondo ha anche una sua storia. Una storia che permea tutti e tre i libri. I riferimenti al passato sono in ogni pagina, sempre coerenti tra loro. D’altronde Tolkien è arrivato a scrivere un vero e proprio libro di storia.
Il suo Silmarillion è proprio questo. Un testo didattico sulla storia delle Terre di Mezzo e dell’universo di Arda. E ha scritto anche un prequel, Lo Hobbit. Qui si ritrovano personaggi chiave della trilogia. Come Bilbo e Gollum, i due contendenti all’anello. Qui la psicologia di Gollum viene analizzata a fondo. Dando più profondità a quanto descritto ne Il Signore degli Anelli.
–I Personaggi.

Proprio come Gollum, anche tutti gli altri personaggi hanno ricevuto la stessa attenzione. Ognuno ha delle caratteristiche uniche. Il coraggio e il senso del dovere di Aragorn. L’orgoglio e il risentimento di Boromir. La lealtà di Sam. La leggerezza di Merry e Pipino. Ognuno agisce secondo la propria caratterizzazione. E ognuno cresce. Alla fine del romanzo nessun personaggio è lo stesso dell’inizio. Frodo è stato consumato dall’anello. Sam ha trovato il coraggio di andare avanti. Gandalf è diventato più saggio, oltre che più forte.

-Il Viaggio.
È forse l’elemento chiave per eccellenza del romanzo. È una trama di movimento. Le vicende attraversano tutto il Regno di Mezzo. Questo dà la possibilità al lettore di esplorare il mondo creato da Tolkien. E avanzando ogni personaggio viaggia verso la sua maturazione. Il Signore degli Anelli è la perfetta applicazione della teoria del Viaggio dell’Eroe di Vogler.
Cosa imparare da Il Signore degli Anelli?
La risposta più onesta sarebbe Tutto. Ma ci sono alcune tecniche che è possibile fare proprie leggendo attentamente la trilogia.
-Il Dinamismo.
Il ritmo narrativo è molto dinamico. L’inizio è lento, le descrizioni rallentano molto il tempo narrativo. Ma più si va avanti e più questo accelera. Ma sempre con degli intervalli per dare fiato al lettore.
Un buon romanzo deve sempre tenere il lettore incollato alle sue pagine. Ma deve anche dare tempo per respirare. Per godere di un successo, come l’arrivo della Compagnia da Elrond.
Questa pausa è fondamentale. Rende umano Aragorn, fino a quel momento simile a un semplice soldato votato alla sua missione. Dà speranza al lettore che le cose possano prendere una piega migliore. Per poi rigettarlo in una situazione ancora peggiore. A quel punto l’ansia che si prova è ancora più forte. La potenza della disillusione è un’arma potentissima che Tolkien sfrutta egregiamente.
-Le sottotrame.
L’attenzione posta sulla trama principale deve essere la stessa posta sulle sottotrame. Tutto deve essere raccontato con la stessa cura. Il viaggio di Frodo è la parte cruciale de Il Signore degli Anelli. Ma le vicende degli altri personaggi hanno un loro ruolo ben preciso. Cosa sarebbe successo se Gandalf non avesse scoperto il tradimento di Saruman? O se Aragorn, Gimli e Legolas non avessero partecipato alla battaglia finale? O ancora se Gandalf non fosse intervenuto proprio in quella battaglia? Tutte le sottotrame devono ricongiungersi nella risoluzione finale.

I personaggi secondari.
Il trattamento ricevuto da loro è lo stesso dei protagonisti. Prendete Tom Bombadil. Per molti l’evento può sembrare irrilevante. L’incontro con questo strano personaggio ha solo l’effetto di rallentare il ritmo narrativo. Tanto che questo personaggio è stato escluso dal film. Ma il suo personaggio è curato con la stessa attenzione di tutti. È caratterizzato in modo preciso e accurato. E per questo ha un nutrito numero di fan. Le sue parole e le sue poesie avranno portato via parecchio tempo all’autore. Ma questo lo rende così unico e apprezzabile.
I dettagli.
Tolkien farcisce la trilogia con una quantità smisurata di dettagli. Dettagli che possono sembrare fini a sé stessi. Ma che non lo sono. Giunti alla fine de Il Signore degli Anelli, ce ne rendiamo conto. Il mondo di Arda ora è presente nella nostra testa. Conosciamo veramente quei personaggi che ci hanno accompagnato nel nostro viaggio. Nella scrittura di un fantasy rendere credibile il proprio mondo è la chiave del successo. Ed è un elemento imprescindibile.
Queste sono le caratteristiche principali che possiamo imparare da Il Signore degli Anelli. Ed è solo una minima parte. Ma se vi capiterà di leggerlo, provate a fare attenzione a queste caratteristiche. Guardate come per ogni personaggio si delinea una linea di crescita progressiva. Controllate quei dettagli apparentemente inutili e sentite che effetto fanno nella vostra mente. Capirete così perché è considerato il miglior fantasy del millennio.
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