Le colonne d’Ercole è un romanzo fantasy con molte caratteristiche del genere storico. Un’ambientazione precisa, quella dell’Europa del ‘700. Città e luoghi storici noti a molti. Personaggi ispirati a figure realmente esistite. Come quella di uno dei protagonisti, Arouet. Che altri non è che il famoso Voltaire.
In quest’ambientazione storica e precisa, si cala una storia dalle chiare componenti fantasy. La magia, il mistero e il classico elemento del viaggio. Prende così vita un’opera unica nel suo genere. Che prende dichiaratamente spunto da molti scrittori. Dumas e Salgari, ma soprattutto Verne.
Il tutto scritto da 4 autori, riuniti sotto l’acronimo di Pelagio D’Afro. Giuseppe D’Emilio, Arturo Fabra, Roberto Fogliardi e Alessandro Papini. Quattro autori e amici che sembrano scrivere con un’unica mano. Coerenti nella trama e nel linguaggio, grazie al loro metodo “dell’imbianchino”. Un metodo lungo e laborioso, che li ha portati a scrivere e riscrivere il tutto più volte. Che ha richiesto 5 anni di lavoro per completare Le colonne D’Ercole. Ma che ha dato vita a uno splendido romanzo fantasy.
La trama de Le colonne d’Ercole.
Le colonne d’Ercole si apre con un elemento classico e a tratti abusato nella letteratura. La Maschera di Ferro.

Tutto ruota attorno alla volontà di Arouet di liberare il prigioniero dalla Bastiglia. Con l’aiuto dell’abate Toulange e di Emile Personne, il filosofo attuerà il suo piano. Rivelando così la vera identità della maschera di ferro. Non un gemello del re, non un personaggio famoso. Ma un’entità enigmatica, magica e misteriosa che li guiderà attraverso l’Europa. Spazzando via i timori iniziali di leggere qualcosa di già visto. Ma anzi, gettando il lettore in un viaggio unico ed emozionante.
Un viaggio di cui inizialmente non capiremo nulla. Proprio come i personaggi, ignari del perché stiano seguendo l’ex prigioniero. Col tempo, le motivazioni poi si mostreranno. Ognuno avvertirà la propria urgenza di raggiungere il termine di quel viaggio. Un viaggio che getterà nuova luce sulla storia e sul contesto. Dove assisteremo al secolare scontro tra Stato e Chiesa. Dove i protagonisti dovranno scappare dagli inseguitori. Ma anche dove gli inseguitori cercheranno di ostacolarsi in ogni modo.
Un viaggio che, alla fine, assumerà per ognuno un proprio significato personale.
Il viaggio e i personaggi.

Il viaggio è una componente fondamentale de Le colonne d’Ercole di Pelagio D’Afro. Un elemento che è alla base dello stesso genere fantasy. Un viaggio descritto con cura. Che porta i personaggi ad attraversare la Francia e L’Italia. Passando per luoghi storici e dando così ancora più credibilità alla vicenda. Come la partecipazione di personaggi davvero esistiti.
Voltaire su tutti, ma persino il re Luigi XV in persona. A questo si unisce una caratterizzazione precisa e coerente degli altri personaggi. Ognuno ha la sua storia, il suo passato e le sue motivazioni. Così è per Emile, alla ricerca di un padre che non si aspettava. Per l’abate Toulange, alla ricerca della conferma della sua incrollabile fede. Della Maschera di Ferro, i cui passati si intrecciano e diramano confusamente. Ma con precisione.
E così è anche per i personaggi secondari. Non ci sono comparse, ma tutti sono personaggi fondamentali. Il cardinale Coscia e la sua Giacinta. Gorache e il capitano Adorno. Tutti hanno la loro storia e tutti perseguono la propria volontà.
La precisione e la coerenza de Le colonne d’Ercole.
La storia di tutti i personaggi confluisce tutta in un unico intreccio. Un intreccio preciso e dettagliato.
Nulla viene lasciato al caso. Quello che leggiamo nelle prime pagine diventa fondamentale per la conclusione. Tutto quello che Pelagio D’Afro dà al lettore, ha un motivo. E tutto rimane sempre coerente. Senza mai venir meno al patto di credibilità con il lettore.

Questo a mio avviso è l’elemento più importante del romanzo. La coerenza. Una coerenza non facile da mantenere. Soprattutto in un romanzo così lungo e complesso. Dove più vicende si incrociano sempre più spesso. Dove elementi storici si affiancano a dettagli fantastici. Dove intrighi politici e amorosi si alternano ad avventure e scorribande. Dove ogni personaggio agisce secondo il proprio carattere.
Ma non ci sono scelte incoerenti. Tutti i personaggi sono sempre fedeli a sé stessi. Tutti percorrono il proprio cammino verso la loro meta. E tutti i cammini raggiungono la loro conclusione. Un risultato esemplare, se pensiamo che quanto leggiamo è stato scritto da ben 4 persone. Autori che hanno riposto un’attenzione enorme in ogni dettaglio. Senza trascurare nulla, nemmeno una singola parola. Facendoci presto pensare che quel Pelagio D’Afro sia davvero un’unica persona.
L’anticipazione.
Un altro elemento che ho molto apprezzato nel romanzo è l’uso dell’anticipazione.
Ogni capitolo si apre con una breve frase che spiega cosa accadrà. Un piccolo spoiler, spesso. Un inganno, qualche volta.
In ogni caso, quella frase è sempre uno stimolo a leggere un capitolo in più. Un’esca per la nostra curiosità. Un modo semplice ed efficace di mantenere vivo il nostro interesse. Perché ci spinge a cercare quell’elemento anticipato nel capitolo. Ci fa leggere le pagine successive con maggiore attenzione. Ci fa cercare quel dettaglio che altrimenti avremmo potuto perderci.
In conclusione, non posso che consigliare vivamente la lettura de Le colonne D’Ercole. Un romanzo fantasy avvincente e particolare. Un’avventura piacevole ed emozionante. Ma anche una lettura utile per noi scrittori. Che ci insegna come si deve tener traccia di quanto raccontiamo. Come giocare e stuzzicare l’attenzione del lettore. E come tenerlo incollato alle nostre pagine fino all’ultimo.
Avete letto le Colonne d’Ercole di Pelagio D’Afro? Scrivetemi cosa ne pensate nei commenti e fate conoscere quest’opera ai vostri amici!
Buona lettura e buona scrittura!
Concordo pienamente! Mantiene sempre un alto livello di dettaglio nelle descrizioni di personaggi, luoghi ed eventi che lo rendono davvero unico!
Grazie di aver condiviso il tuo pensiero!
Ho letto il libro, davvero affascinante e coinvolgente!! Nel panorama letterario attuale emerge per la trama singolare e intrigante e la ricostruzione di luoghi ed eventi che non ha eguali.