Narrativa è sinonimo di tante cose, e di niente.
Per citare Neil Gaiman, la narrativa ci permette di entrare in altre menti, in altri luoghi, di guardare con altri occhi. E poi nel racconto ci fermiamo, prima di morire. Oppure un sostituto muore per noi, che restiamo in buona salute. E nel mondo di là della storia voltiamo pagina o chiudiamo il libro, tornando alla nostra esistenza.
All’interno del genere narrativo potremmo includere tutti i principali generi letterari. Narrativa per ragazzi, narrativa italiana. Ma anche narrativa fantasy o fantascientifica. Ma sarebbe troppo generico. Per questo ho pensato di dedicare una categoria a questo genere particolare. Se ti va, ti spiegherò perché ho preso questa decisione. E cosa intendo quando parlo del genere narrativa.
Narrativa: significato.
Il significato che troviamo sul dizionario è già molto chiaro. La narrativa è l’attività relativa alla trascrizione artistica di vicende reali o fantastiche. Avviene per lo più sotto forma di romanzo, novella, racconto.
Limitandoci a questa definizione, tutti i romanzi farebbero parte di questa sezione. E come ti ho detto, in parte è così. Dividere le opere per genere infatti non è mai semplice. Perché ognuna prende elementi da generi diversi.
È una semplificazione, quella che facciamo. Ma non sempre è possibile.
Molte opere di narrativa spesso risultano inclassificabili. Hanno elementi fantastici, ma non rientrano nel genere fantasy. Né in quello fantascientifico. Hanno storie d’amore, ma non sono romanzi rosa. Hanno momenti di tensione, ma non possono essere definiti thriller. E così via.
Questa sezione è dedicata proprio a questi libri. Libri che raccontano una storia, indipendentemente dalle limitazioni del genere.
Narrativa: caratteristiche.
Trovare delle caratteristiche comuni per questo genere mi è impossibile. Ma ci sono alcuni punti fermi che secondo me si devono seguire.
- La storia. Deve esserci una storia. Può sembrare banale, ma non lo è. Perché spesso troviamo testi narrativi senza una storia. Semplici riflessioni sconnesse. Invece tutto deve seguire un preciso filo logico. Ci deve essere un protagonista. Un narratore e un punto di vista ben definito. E uno schema definito che accompagni il lettore per tutto il romanzo.
- La verosimiglianza. Non si parla di un fantasy o un horror. Non c’è spazio per il soprannaturale. Se c’è qualcosa di straordinario, deve essere spiegato e motivato. Si deve avere la sensazione che i fatti narrati potrebbero essere accaduti davvero.
- La struttura in tre atti. La illustrò Aristotele più di 2000 anni fa. Ma è ancora valida e attuale. Un testo di narrativa deve infatti avere almeno queste tre parti. Inizio, svolgimento e conclusione. Una struttura valida per ogni genere. Soprattutto per quello narrativo. Si comincia con la descrizione del mondo e della situazione iniziale. Si fa appassionare il lettore a quella normalità. Per poi spiazzarlo con un evento che sconvolge la quotidianità. Si entra così nel secondo atto. Qui si legge di come cambia la normalità. Di come reagiscono i protagonisti. Delle conseguenze delle loro azioni. Fino ad arrivare all’ultimo atto, dove tutto ha un termine.
- La domanda principale. La narrativa non può sfruttare il fascino delle caratteristiche di genere. Per questo un testo narrativo deve mostrare subito le sue carte. Dalle prime pagine si deve capire di cosa si parlerà. Qual è la problematica che si analizzerà nel romanzo. E la si deve affrontare. La conclusione dovrà dare una risposta a questa domanda. Anche non definitiva, magari una risposta che tale non sia. Ma comunque va data, o il lettore ne potrebbe rimanere deluso.
Come scrivere un testo narrativo.

Scrivere un testo narrativo è molto difficile. La storia deve sorprendere per la sua forza. Per la profondità dei suoi personaggi. Per l’intensità delle emozioni che riesce a suscitare nel lettore. E deve farlo senza ricorrere agli espedienti della letteratura di genere.
Per questo è fondamentale la caratterizzazione dei personaggi. Personaggi a tutto tondo, che maturino nel tempo. Che suscitino interesse nel lettore con i loro pensieri e le loro incongruenze. Che siano personaggi reali, e non soltanto degli inutili stereotipi.
Tutti noi abbiamo molte contraddizioni nel nostro carattere. Magari siamo timidi, ma abbiamo anche piacere a stare al centro dell’attenzione. O magari siamo pigri, ma amiamo fare uno sport particolare. O golosi, ma fissati con l’aspetto fisico. I protagonisti di un romanzo di narrativa dovrebbero essere come noi. Sfaccettati, incongruenti. Reali.
Un’altra caratteristica fondamentale è la consequenzialità. Nella vita succedono molte cose per caso. Un colpo di fortuna, o una sventura improvvisa e imprevedibile.
Nel romanzo, questo deve accadere il meno possibile. Se accade qualcosa deve avere delle conseguenze. Deve provocare una reazione nei personaggi. Far evolvere la storia. Se un evento non modifica la situazione, allora non ha senso raccontarlo.

Infine, si deve scrivere conoscendo il punto di arrivo. Tutto deve portare alla conclusione che abbiamo pensato. E deve farlo con logica e ineluttabilità.
La conclusione deve maturare fin dalle prime pagine, linearmente. Qui si deve chiudere tutto. La trama e le varie sottotrame presenti. Anche in un finale aperto. Un lettore vuole sempre sentire la risposta dello scrittore alla domanda narrativa.
È difficile indicare un solo esempio di testo narrativo. La letteratura è piena di esempi illustri. In questa categoria troverete quei libri che mi hanno colpito. Dai quali ho scoperto qualcosa che potrebbe essere utile a noi scrittori.
Se vi accontentate di qualcosa di più modesto, vi lascio un brano che ho scritto tempo fa per un concorso letterario. È stato il primo racconto che sono riuscito a pubblicare. Ma penso di aver rispettato queste mie regole personali.
Se hai qualche esempio di testo narrativo da consigliare, scrivilo nei commenti. O al solito, contattami tramite i pulsanti qui a lato. Sono sempre felice di confrontarmi e scoprire opere nuove.
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Complimenti, bellissimo articolo.
Grazie mille!